P.O.E. 3 PIECES OF ELDRITCH (2014)

Regia: Domiziano Cristopharo, Edo Tagliavini, Alessandro Redaelli, Ricky Caruso, Mirko Virgili, Francesco Campanini
Soggetto: Filippo Santaniello; Domiziano Cristopharo; Edo Tagliavini; Alessandro Redaelli; Ricky Caruso; Mirko Virgili; Francesco Campanini
Sceneggiatura: Domiziano Cristopharo; Edo Tagliavini; Alessandro Redaelli; Ricky Caruso; Mirko Virgili; Francesco Campanini
Interpreti: Venantino Venantini; Frank Laloggia; Wayne Abbruscato; Arian Levanael; Federico Ivan Biagioli; Gabriele Arena (Ep. Morella)
Musiche: Kristian Sensini
Montaggio: Domiziano Cristopharo; Edo Tagliavini; Alessandro Redaelli; Ricky Caruso; Mirko Virgili; Francesco Campanini
Effetti: Domiziano Cristopharo; Edo Tagliavini; Alessandro Redaelli; Ricky Caruso; Mirko Virgili; Francesco Campanini
Fotografia: Domiziano Cristopharo; Edo Tagliavini
Anno di produzione: 2014
Durata: 90'


L’antologia di P.O.E progetto partorito dalla mente del poliedrico artista Domiziano Cristopharo giunge al terzo capitolo, rinnovando gli interpreti, l’unico regista presente in tutti e tre i capitoli oltre allo stesso ideatore è solamente Edo Tagliavini.
Il merito di P.O.E è stato sicuramente quello di aver “sdoganato” i film ad episodi, ancor prima del tanto acclamato abc of death, ma soprattutto quello di non proporre un mero “adattamento” dei racconti di Edgar Allan Poe, ma di andare più a fondo e toccare dei sottotesti molto interessanti, mai banali e ricchi di intuizioni visive e formali .
Devo dire che da fanatico dello scrittore di Baltimora non mi sono mai sentito tradito da nessun adattamento presente nei tre capitoli, anzi in alcuni episodi ho scoperto sempre qualcosa di nuovo.
Per chi non avesse visto i precedenti capitoli, si possono tranquillamente trovare i primi due capitoli, regolarmente distribuiti in dvd sia a livello nazionale che internazionale (faccio questa piccola premessa, perché mi ostino ancora a credere nell’appassionato che compra i film e non se li scarica), mentre del terzo capitolo al momento non esiste ancora edizione, ma sarà sicuramente distribuito come gli altri due capitoli.

P.O.E 3 è composto da cinque episodi più un’ouverture e una chiusura curata dallo stesso Cristopharo col grandissimo Venantino Venantini, nome storico del nostro cinema di genere.
I registi presenti sono Ricky Caruso (Naftalina), Alessandro Redaelli (Shock my abstraction of death), Francesco Campanini (La casa nel vento dei morti), Edo Tagliavini (Bloodlines) e Mirko Virgili (Ganja fiction) oltre appunto allo stesso Cristopharo.
I racconti presi in considerazione sono Morella, Il barile di Amontillado, Re peste, Toby Damnit, mai scommettere la testa col diavolo, sei tu il colpevole, ombre ma sono completamente riadattati, inserendo altre tematiche”, quindi possiamo passare tranquillamente dal feticismo e il sesso presente nell’ottimo episodio di Ricky Caruso, alla critica verso i social network nell’episodio di  Virgili  (impreziosito dalla partecipazione di Frank LaLoggia  ).
Particolarmente originale e suggestivo l’episodio di Alessandro Redaelli con Re peste, un superbo riadattamento in versione meta-teatrale che mi ha particolarmente affascinato.
Cos’è l’elemento principale presente nelle opere di Poe e che qua viene rielaborato alla perfezione? L’animo umano! Poe è conosciuto perlopiù per uno scrittore di letteratura horror, per me è un gravissimo errore, io l’ho sempre visto come un attento filosofo della natura umana .
In Poe l’orrore, il mostro è ben radicato nell’uomo, tutto viene analizzato come la paura, l’odio, la vendetta, l’avidità, il desiderio portato all’ossessione e la solitudine dell’essere umano.
La solitudine viene affrontata perfettamente da Edo Tagliavini in un episodio veramente struggente dove sua figlia Lumi interpreta il ruolo della protagonista, facendoci riflettere e anche commuovere.
Forse l’episodio che segue più da vicino e che si distacca meno dall’universo “narrativo” di Poe, è quello di  Francesco Campanini dove riecheggiano gli elementi gotici pur se incasellati in una storia dove l’avidità dell’animo umano ha il sopravvento. Molto buono, ma un pochino tirato via il finale.
Per il resto in questo terzo P.O.E tutto funziona come una perfetta prova d’orchestra dove tutti gli ingredienti cinematografici sono resi ottimamente sia nella veste grafica che nella rielaborazione delle storie, nell’utilizzo della colonna sonora e anche nelle recitazioni.
Come nel secondo capitolo dove c’erano almeno due episodi particolarmente forti come quelli di Edo Tagliavini e Alberto Viavattene, anche questo terzo P.O.E ha contenuti ed immagini molto forti (l’episodio di Caruso è un bel pugno nello stomaco, ma anche quello di Cristopharo col pene del pedofilo inchiodato è molto d’impatto), ma la violenza è distribuita in modo intelligente senza eccedere e scadere nella classica soluzione splatter ad effetto.
Il cinema italiano è vivo, si mantiene in perfetta salute grazie soprattutto ai registi che osano andare avanti con le proprie idee, con il proprio ideale di cinema “puro” NON vincolato dalla commercialità di un certo cinema che approda con disinvoltura nelle sale e che fa perno sul gusto (o disgusto) becero dell’italiano medio.
L’arte deve essere selvaggia, proporre un qualcosa che disorienti lo spettatore e che lo faccia riflettere.
Ripeto, da lettore “maniacale” di Edgar Allan Poe dovrei dire grazie a questi ragazzi che mi hanno saputo far riflettere su alcune tematiche che non avevo colto, ma anche divertire e apprezzare le varie soluzioni della messa in scena.

Recensione a cura di:
Federico Tadolini | Crea il tuo badge

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