OLTRE LA PORTA (1982)

Regia/Director: Liliana Cavani
Soggetto/Subject: Liliana Cavani, Enrico Medioli
Sceneggiatura/Screenplay: Liliana Cavani, Enrico Medioli
Interpreti/Actors: Marcello Mastroianni (Enrico Sommi, il padre di Nina), Eleonora Giorgi (Nina), Tom Berenger (Matthew Jackson), Michel Piccoli (signor Mutti), Cicely Browne (signora Moretti), Paolo Bonetti (Assam), Maria Sofia Amendola, Enrico Bergier, Marcia Briscoe, Hadija Lahnida, Leandro Marcoccio, Atik Mohamed, Abdelkader Moutaa, Mahjoub Raji, Fatima Regragui, Giuseppina Romagnoli, Gary Shebex, Hamadi Tounsi, Bill Willis
Fotografia/Photography: Luciano Tovoli
Musica/Music: Pino Donaggio
Costumi/Costume Design: Piero Tosi
Scene/Scene Design: Dante Ferretti
Montaggio/Editing: Ruggero Mastroianni
Suono/Sound: Jean Pierre Ruh, Louis Jimel, Jerome Hinstin, Michael Billingsley, Sandro Peticca
Produzione/Production: Cineriz Distributori Associati, Futurfilm '80, RAI-Radiotelevisione Italiana
Distribuzione/Distribution: Cineriz Distribuzione
censura: 77950 del 15-07-1982

Accolto molto freddamente a Venezia Oltre la porta è considerato, in generale, dalla critica del tempo tra i film forse meno di spicco e meritori di Liliana Cavani. Eppure, grazie alla forza espressiva e recitativa degli attori, alle location, questa pellicola riesce comunque a distanza di anni a guadagnarsi un peso significativo nel cinema italiano, se non altro per aver dato l’opportunità a Eleonora Giorgi di cimentarsi in una pellicola d’autore e di farlo con risultati più che soddisfacenti.
Oltre la porta riscopre il fascino di una triangolazione familiare, cupa, melodrammatica, dalle atmosfere torbide, che in parte ricordano anche Il portiere di notte e dove da un certo punto in poi della trama si crea un intrigo labirintico non reso sufficiente chiaro (volutamente?) dalla sceneggiatura. Qualcosa comunque è facile da intuire: la “porta” del titolo è la metaforica e metafisica barriera aperta verso l’ignoto e la sorpresa, l’”oltre” è quella dimensione inaspettata, il limite dai pericolosi valichi. Il rapporto tra i due protagonisti Nina ed Enrico è giocato sull’ambiguità: Nina è una donna che vive a Marrakech e che intrattiene una relazione clandestina quanto malsana con Enrico, da tutti ritenuto il patrigno della ragazza e relegato in carcere per l’omicidio della moglie. Fino alla fine del film gli interrogativi che si pongono sono più di uno: c’è il serio dubbio che Enrico sia il padre di sangue di Nina, per esempio, e in tal caso i due amanti sarebbero realmente incestuosi; c’è il dubbio sulle ragioni per le quali Enrico sia rinchiuso in carcere e sulle origini del misfatto; e com’è possibile che Nina abbia l’accesso incondizionato da Enrico e possa fare sempre l’amore con lui?
Vi è anche un terzo personaggio, Matthew, un ingegnere di Chicago addetto ai pozzi di petrolio, che fa la corte a Nina e cerca di capire qualcosa dall’intricata vicenda. Quando la verità viene a galla Matthew non ne sarà contento, benché sia riuscito a sposare Nina e a portarla in Italia. Il ritorno di Enrico, uscito di prigione, rinsalda l’antico legame indissolubile con Nina, un legame cieco, “oltre” la ragione, tale per cui la ragazza decide di lasciare Matthew nella disperazione.
Poggiando su tre pilastri del cinema quali Mastroianni, Giorgi e Piccoli, il film, scritto dalla Cavani insieme a Enrico Medioli, ha il suo punto di forza nell’esotismo inconsueto dell’ambientazione marocchina, dove prolifica un dramma esistenziale che assume via via la coloritura del “giallo”. L’eleganza delle scenografie di Dante Ferretti, il supporto delle musiche di Pino Donaggio, un inizio accattivante, implacabile, calibrato nei tempi e nei ritmi sul modello di un thriller d’azione, fanno il resto per dare la giusta dignità al prodotto, che, lungi dall’essere commerciale, si abbandona qua e là a scene erotiche passionali, dove sembra contare più la passione melodrammatica che il semplice nudo. Il dubbio dell’incesto è un tarlo che corrode lo spettatore per tutto il film. Giovanni Grazzini sul “Corriere della Sera” dell’ 8 ottobre 1982 ne diede, tra i pochi, una recensione positiva.

Il film è stato editato in dvd dalla Medusa Video (clicca qui per maggiori dettagli )

Recensione a cura di :
Guido Colletti

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