PECCATO VENIALE (1974)

Regia/Director: Salvatore Samperi
Soggetto/Subject: Ottavio Jemma, Salvatore Samperi
Sceneggiatura/Screenplay: Ottavio Jemma, Alessandro Parenzo
Interpreti/Actors: Laura Antonelli (Laura Bellotto), Alessandro Momo (Sandro, suo cognato), Orazio Orlando (Renzo, marito di Laura), Lilla Brignone (signora Bellotto), Tino Carraro (Giustino Bellotto, suocero), Lino Toffolo (Lino, bagnino), Monica Guerritore (Rosy, amichetta di Sandro), Luisa Alcini [Fiona Florence] (contessa), Lino Banfi (conte Ruggero, suo marito), Michel Bernes (cantante night), Dominique Boschero (amica di Renzo), Maria Grazia Bon (domestica), Pasquale De Simone, Stefano Amato, Massimo Vanni, Michael Barnes, Ria De Simone, Marzio Mannocci, Maurizio Mastino, Carmen Sulli
Fotografia/Photography: Tonino Delli Colli
Musica/Music: Fred Bongusto
Costumi/Costume Design: Ezio Altieri
Scene/Scene Design: Enzo Altieri
Montaggio/Editing: Sergio Montanari
Suono/Sound: Franco Bassi, Mario Dallimonti
Produzione/Production: Clesi Cinematografica
Distribuzione/Distribution: Cineriz
censura: 63933 del 24-01-1974

Versilia, estate 1956. L'adolescente Sandrino (Alessandro Momo) è in vacanza al mare con la famiglia. Con loro è anche la bella Laura (Laura Antonelli), moglie di Renzo (Orazio Orlando),  fratello maggiore di Sandrino, che la lascia per un periodo con la sua famiglia . Dapprima infastidito dalla presenza della cognata alla quale deve tener compagnia e dare aiuti di ogni tipo, Sandrino inizia poi ad invaghirsi di Laura, che a sua volta innesca una serie di situazioni stuzzicanti.


Dopo l'incredibile successo di pubblico (sei miliardi di lire d'incasso) e critica ottenuto dal film “Malizia” (1973), il regista Salvatore Samperi tenta il bis, riproponendo la coppia vincente formata dal giovane  Alessandro Momo e da Laura Antonelli, che dopo quella fortunata esperienza (pur avendo comunque interpretato in passato ruoli erotici come in Venere in pelliccia (1969) di Massimo Dallamano, “Il Merlo Maschio” (1971) di Paquale Festa Campanile e “All’onorevole Piacciono le Donne” (1972) di Lucio Fulci), entrò di prepotenza nell’immaginario degli italiani in veste di icona sexy.  I due protagonisti vengono così coinvolti nuovamente in un ménage familiare dai risvolti erotici. Questa volta, pur firmando Il soggetto, Samperi Non partecipa alla sceneggiatura, lasciando Il lavoro ad Ottavio Jemma e Sandro Parenzo.
“Peccato Veniale” è sicuramente realizzato con un piglio più giocoso e meno serio di “Malizia”,  vi sono infatti nel film più situazioni divertenti e meno situazioni erotiche rispetto al film dell'anno precedente di Samperi , ciò è testimoniato dalla dallo spazio riservato a caratteristi come Lino Toffolo e del grande Lino Banfi (nei ruoli rispettivamente di un simpatico bagnino e del marito cornuto e ignaro di una bagnante), ma anche dal ruolo macchiettistico di Orazio Orlando (marito di Laura), che smorzano la  (già non alta) tensione erotica accumulata dallo spettatore durante le scene che vedono protagonisti Laura Antonelli ed Alessandro Momo. La stessa ambientazione e fotografia (firmata non più da Vittorio Storaro ma da Franco Delli Colli) sono agli antipodi: le soleggiate  e luminose spiagge della Versilia d'estate,  in contrapposizione allo spazio chiuso, semi ombroso e ben delimitato della casa e della mentalità di un paesino Siciliano, rendono “Peccato Veniale” quasi un film balneare, e per forza di cose più leggero e spensierato. Le musiche Sono affidate nuovamente A Fred Bongusto, che con Malizia ha realizzato uno dei temi musicali più riconoscibili, godibili e (soprattutto) riascoltabili delle soundtrack anni 70 (tracce Come "Curiosità infantili" e "Angela la Barbera" Sono ormai Cult ). Questa volta il commento musicale, pur godibilissimo, non è al livello del film precedente, ma era quasi impossibile ripetersi dopo un exploit di quel tipo, un artista lo sa bene. Laura Antonelli, bella come sempre, fa ciò che ci sì aspetta da lei, sedurre senza volgarità. Il suo personaggio è simile a quello recitato in Malizia, ovvero la brava ragazza che pian piano viene sedotta dalle attenzioni del "piccolo" di casa (il compianto Alessandro Momo, perfetto per il ruolo). La (grande) differenza sta però nel fatto che in Malizia, Angela cercava di sottostare ai giochini erotici ed alle richieste di Nino (almeno all'inizio) perché, in quanto serva, o governante che dir si voglia, si trovava in un ruolo di sottomissione rispetto al ragazzino. in più senza la “benedizione” di Nino, che fingeva di sognare ancora la madre morta, Angela non avrebbe mai potuto sposare Ignazio (Turi Ferro), il padre del ragazzo, perché a sua volta il prete del paese non glielo avrebbe concesso. In “Peccato Veniale” invece questo rapporto di padrone/serva non esiste più, e non essendoci più l'elemento del ricatto morale, la tensione erotica scende e come detto in precedenza, il fatto che Laura alla fine tradisca suo marito per suo cognato perché trascurata diventa una situazione già vista che si confà più agli stilemi di una commedia sexy che ad un film erotico d'autore, come lo  era stato il suo predecessore. Nel cast, oltre ai già citati, abbiamo  Tino Carraro nel ruolo del papà di Sandrino (anche qui un confronto con Turi Ferru si pone da solo), vecchietto arzillo, che guarda le cosce della cameriera ed odia il cane della moglie perché trattato meglio di lui. Presenti anche in “Malizia” ritroviamo: Stefano Amato nel ruolo del rosso, amico di Sandrino e Lilla Brignone nei panni della madre del ragazzino, in perenne lotta col marito.
Per concludere bisogna assolutamente dire che realizzare un degno sequel (o un lavoro similare) di un film di successo è sempre stata una sfida ostica per i registi che vi si sono invischiati, i più rimanendo scottati dall'esperienza.  Salvatore Samperi non ne esce male,  il regista è valido e la collaborazione con ottimi professionisti sia dietro, che davanti la macchina da presa, non lo fa fortunatamente mai cadere nel trash o in situazioni becere. Tuttavia c'è da dire che nonostante sia godibilissimo, per i motivi già citati, “Peccato Veniale” non riesce assolutamente a bissare i livelli qualitativi di “Malizia”, ma merita sicuramente una visione ed un ricordo nella vostra mente. D’altronde se non fosse esistito “Malizia” , questo film avrebbe ricevuto sicuramente miglior fortuna.

Curiosità: l film fu girato a Forte dei Marmi presso Villa Siemens

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