GRAZIE, SIGNORE P... (1972)


Regia/Director: Renato Savino [Mauro Stefani]
Soggetto/Subject: Renato Savino, M. Stefani
Sceneggiatura/Screenplay: Renato Savino, M. Stefani
Interpreti/Actors: Hiram Keller (Marco Rossetti), Ida Galli [Evelyn Stewart] (Anna), Irina Ross (Eva), Umberto Di Grazia (Mimì), Virginie Rodin (madre di Marco), Gianfranco Del Brocco
Fotografia/Photography: Silvio Fraschetti
Musica/Music: Giancarlo Chiaramello
Scene/Scene Design: Mario Giorsi
Montaggio/Editing: Roberto Colangeli
Suono/Sound: Angelo Spadoni
Produzione/Production: Falcon International Film
Distribuzione/Distribution: Indipendenti Regionali
censura: 59774 del 23-02-1972
Altri titoli: Orgies, mesdames les p...

In vacanza in un'assolata Pantelleria, due giovani donne della dolce vita, rispettivamente stilista e fotografa, stringono amicizia con un bel giovane che diventa presto il loro autista e guida personale dell'isola, suscitando l'invidia degli storici playboy locali a caccia di turiste. Ma il giovane è introverso, cupo, pessimista, e nonostante piaccia ad entrambe le donne, e a una in particolar modo, non cede alle loro avance più o meno esplicite. Tra gli altri uomini dell'isola s'insinua addirittura l'ipotesi che sia omosessuale.
In realtà il giovane ha solo repulsione del sesso, vivendo con una madre che, dopo la prematura scomparsa del marito, non riuscendo più a soddisfare i propri piaceri, si concede un po' a tutti nella disperata e insana ricerca delle sensazioni definitivamente perdute a causa dell'irreparabile lutto. Prendere il sole nude davanti al ragazzo non è sufficiente ad accendere i suoi sensi, né mostrargli le foto di nudo della fotografa-modella. I giorni trascorrono tra scampagnate, gite esplorative e fotografiche per l'isola, senza che niente accada, fino a quando ai tre, ormai inseparabili, stuzzica l'idea, suggestionati dai numerosi siti archeologici, di improvvisare un antico rituale etrusco. Forse si rivelerà l'occasione propizia per disinibire il giovane.
Il titolo sta per "grazie signore puttane", ovviamente abbreviato per non far comparire la poco elegante parolaccia sui manifesti e nei titoli di testa, ed è messo in bocca all'inibito protagonista. La timida repressa gioventù piccolo borghese che critica le donne vissute della dolce vita? Qualche sottinteso cenno di contestazione sociale, come andava di moda all'epoca? O il tema del complesso edipico? Commedia o dramma? Forse tutto o niente, in un breve film di un regista che è stato assistente, sceneggiatore e produttore di altri registi, e che da autore ha confezionato pochi film. Si lascia vedere per la splendida ambientazione, per quella nostalgica atmosfera estiva e un po' esotica che altri film più o meno simili hanno esplorato più a fondo, e per la bellezza dei suoi interpreti: la nota Evelyn Stewart (vero nome Ida Galli), Antonia Santilli (che qui si firma con lo pseudonimo Irina Ross), e Hiram Keller, affascinante attore americano più noto per il SATYRICON di Fellini o per LA MORTE NEGLI OCCHI DEL GATTO di Margheriti, purtroppo defunto sul finire degli anni 90.

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