IO E TE (2012)


Regia/Director: Bernardo Bertolucci
Soggetto/Subject: da "Io e te" di N.Ammaniti
Sceneggiatura/Screenplay: Niccolò Ammaniti, Umberto Contarello, Francesca Marciano, Bernardo Bertolucci
Interpreti/Actors: Jacopo Olmo Antinori (Lorenzo), Tea Falco (Olivia), Sonia Bergamasco (Arianna), Veronica Lazar (nonna), Tommaso Ragno (Ferdinando), Pippo Delbono (psicologo)
Fotografia/Photography: Fabio Cianchetti
Musica/Music: Franco Piersanti
Costumi/Costume Design: Metka Kosak
Scene/Scene Design: Jean Rabasse
Montaggio/Editing: Jacopo Quadri
Suono/Sound: Remo Ugolinelli, Alessandro Palmerini
Produzione/Production: Fiction, Wildside S.r.l., Medusa Film, Sky Cinema, Mediaset Premium
Distribuzione/Distribution: Medusa Film S.p.A.
Vendite all'estero/Sales abroad: Hanway Films
censura: 106642 del 19-10-2012
Altri titoli: Me and You

Trama: Il quattordicenne Lorenzo ha palesi difficoltà di rapporto con i coetanei tanto che si avvale dell'aiuto di uno psicologo. Un giorno coglie al volo un'occasione unica: finge di partire per la settimana bianca con la sua classe mentre invece si rifugia nella cantina di casa con una ben organizzata scorta di cibarie e le letture preferite. Non sa che di lì a poco proprio nel suo dorato rifugio irromperà Olivia, la sorellastra venticinquenne che non vede da lungo tempo. Olivia è tossicodipendente e sta tentando di ripulirsi. Nel frattempo soffre di crisi di astinenza e non fa nulla per lasciare tranquillo Lorenzo.

A nove anni dalla sua ultima regia, “The Dreamers”, Bernardo Bertolucci riprende in mano la macchina da presa basandosi sul libro “Io e Te” dello scrittore italiano Niccolò Ammaniti. Il risultato purtroppo delude le aspettative, dopo una lunga decade di silenzio registico, da Bertolucci ci si aspetta ben altro.
Il film racconta del quattordicenne Lorenzo ( Jacopo Olmo Antinori), un ragazzo difficile  e con problemi a relazionarsi con gli altri preferendo la compagnia della  musica e di un libro a quella  dei compagni di classe. Un giorno la scuola organizza una settimana sulla neve e Lorenzo accetta per accontentare sua madre (Sonia Bergamasco), in realtà non ha nessuna intenzione di andarci , nel giorno della partenza convince la madre a farlo scendere dalla macchina poco prima dell’incontro con i professori e compagni per poter invece andare al supermarket , comprare qualcosa da mangiare e successivamente recarsi in un negozio di animali ad acquistare un formichiere (?) e ritornare  di nascosto a casa per trascorrere tutta la durata della gita nella cantina di casa sua . Il suo piano sembra andare per il verso giusto, nessuno si accorge di lui, incluso il portiere dello stabile,  dopo poco però arriva Olivia, la sorellastra venticinquenne di Lorenzo, fotografa siciliana  tossicodipendente, che dopo aver  recuperato i suoi vestiti  in uno scatolone, chiede a Lorenzo di poter rimanere con lui sperando,forse, di poter passare sette giorni senza far uso di eroina per accontentare un ragazzo che le ha promesso una relazione stabile se  avesse smesso di “farsi”. A malincuore, tra qualche litigio e qualche lacrima, Lorenzo accetta. I due avranno modo di conoscersi meglio ed approfondire un rapporto che non hanno mai avuto, aiutandosi in alcune situazioni e detestandosi in altre come veri fratelli, ripromettendosi di superare ognuno la propria nemesi: le relazioni sociali per quanto riguarda Lorenzo e la droga per Olivia.
Come anticipato all’inizio della recensione, quest’ultima opera di Bernardo Bertolucci ha deluso, non perché sia girato male, cosa impossibile per un veterano come lui, ma perché il film risulta abbastanza fine a se stesso, privo di interesse, pieno di momenti morti ed anche recitato in maniera appena sufficiente. Fare un film che si svolge quasi interamente in una stanza non è compito semplice, c’è bisogno di personaggi carismatici, dialoghi frizzanti, un plot interessante ed un ritmo medio alto visto che non si può puntare né su effetti speciali, né sulla bellezza di panorami, né alla ovvia maggiore varietà di situazioni che si vengono a creare; purtroppo in questo film non c’è quasi nulla di tutto questo. I due giovani attori principali purtroppo non riescono a fare miracoli, avendo a che fare con un plot decisamente debole, dei due premio sicuramente Tea Falco, che riesce a interpretare dignitosamente la parte della ragazza tossica alternando momenti di euforia a momenti di paranoia. Il giovane Antinori invece è particolarmente inespressivo. La sceneggiatura è stata curata sia da Bertolucci che da Ammaniti stesso, purtroppo i dialoghi sono abbastanza scialbi e privi di mordente tanto che l’ora e mezza sembra non passare mai, un po’ come a scuola. Tutto quello che ho detto adesso sembra descrivere un film insulso, ma non è così, il film è solamente sufficiente, senza infamia e senza lode, non mi sento di dare tutta la colpa a Bertolucci di questo mini fallimento, ma di spartirla a metà con chi ha scritto questo romanzo e come aggravante ne ha curato anche la sceneggiatura, cioè Ammaniti stesso. Come degli ottimi ingredienti non fanno un ottima pizza senza un bravo pizzaiolo, tanto meglio è impossibile fare una buona pizza con un bravo pizzaiolo ma con degli ingredienti comprati al discount.
Curiosità: Inizialmente il regista e la produzione hanno pensato di girare il film in stereoscopia, con macchine da presa digitali 3D. Dopo aver effettuato vari test, però, Bernardo Bertolucci ha realizzato che il 3D, a suo dire, "è un mezzo volgarmente commerciale" e che il digitale lo spaventa per la troppa definizione. Pertanto la decisione finale sul supporto di ripresa da utilizzare è ricaduta sul tradizionale sistema in pellicola 35mm, col quale Bertolucci ha girato tutti i suoi lavori precedenti.
Il finale buonista del film differisce in maniera troppo pesante da quello più triste (ma più veritiero) del libro.

Frasi e Dialoghi da ricordare:
  • Olivia a Lorenzo
  • Olivia: "Quando ti fai non ti tocca nulla, non senti più niente, nessuno ti può fare del male quando ti fai"
  • Lorenzo: "Be', non è una figata?!"
  • Olivia: "No, non è una figata...perchè sei indifferente, e l'indifferenza non è una bella cosa, e poi diventi fredda, cattiva…"

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