MACISTE CONTRO IL VAMPIRO (1961)


Regia/Director: Giacomo Gentilomo
Soggetto/Subject: Sergio Corbucci, Duccio Tessari
Sceneggiatura/Screenplay: Sergio Corbucci, Duccio Tessari
Interpreti/Actors: Gordon Scott (Maciste), Gianna Maria Canale (Astra), Jacques Sernas (Kurtik), Leonora Ruffo (Guja), Annabella Incontrera (Magda), Rocco Vidolazzi (Ciro), Mario Feliciani (Omar, il sultano), Van Aikens (Amahil), Guido Celano (contadino del villaggio), Emma Baron (madre di Maciste), Renato Terra Caizzi
Fotografia/Photography: Alvaro Mancori
Musica/Music: Angelo Francesco Lavagnino
Costumi/Costume Design: Vittorio Rossi
Scene/Scene Design: Gianni Polidori
Montaggio/Editing: Eraldo Judiconi [Eraldo Da Roma]
Suono/Sound: Mario Amari, Vincenzo Magli
Produzione/Production: Società Ambrosiana Cinematografica (S.A.C.)
Distribuzione/Distribution: De Laurentiis
censura: 35277 del 09-08-1961
Altri titoli: Goliath and the Vampires, The Vampires, Goliath and the Vampires, Puños de hierro, Maciste grösstes Abenteuer

Mentre Maciste è via, un gruppo di barbari comandati da un nero, uccide senza pietà gli abitanti del villaggio, dove abita il nostro eroe(le scene non sono male), salvando solo alcuni, per renderli schiavi.  Mentre sono deportati sulla nave, gli uomini comandati dal feroce abissino, feriscono crudelmente i sopravvissuti al massacro, con la scusa che : “il nostro padrone vuole sangue”. Ecco, così, che l’abissino, il cui nome è Amahil, offre una coppa di sangue ad un essere strano, di cui vediamo solo le orrende mani pelose. La scena si sposta poi in una non ben nominata corte orientale, dove dei saggi parlano di un “tiranno”, mostruoso ed invincibile che deve essere assolutamente sconfitto, perché terrorizza il popolo. Mentre si susseguono le avventure- Magda, una sempre bella Annabella Incontrera viene venduta come schiava, Maciste scatena una rivolta- i nostri amici incontrano un misterioso uomo, disposto a tutto pur di uccidere il tiranno della città di Salmanak. Ma Astra, la concubina del sultano, trama nell’ombra… 
Film  pregevole, ma non il migliore di Corbucci, non è comunque privo di difetti. Il primo è la non molto convinta recitazione della Ruffo, in un ruolo che forse le è poco congeniale, l’altro è rappresentato dagli effetti speciali, qui abusati ovviamente, trattandosi di una storia semivampiresca, che veramente non sono curati. Una su tutte: la scena dell’esecuzione di Astra, dove il ragno di cartapesta non spaventa molto. Ma quasi tutte le produzione dell’epoca avevano di questi problemi, anche a causa del budget carente, per cui, in parte è scusabile. Il pregio assoluto di quel film è secondo me di essere in una ambientazione orientale, in un non precisato momento storico del mondo arabo, con un tiranno non subito identificabile con le solite regine, re e ministri di tanti peplum del periodo. Certo alcune cose sono proprio da “peplum”: il forzuto, la bella amata, il terzo incomodo che si frappone al loro amore, un popolo da salvare. 
Il film ha una trama semplice, con tante contaminazioni nell’horror, anche se è bene chiarire che più che vampiro(alla Dracula per intenderci), qui abbiamo un essere semidivino e crudele, una sorte di divinità di sangue, il cui scopo non è sopravvivere- come dovrebbe essere per un vampiro- ma conquistare il mondo intero con il suo esercito di schiavi-automi. Bella la Incontrera, che poi diverrà regina dei film lesbo-triller e ottima la recitazione della Canale, che come sempre non delude nella parte della “ammaliatrice” doppiogiochista. Bella anche la scena finale con i doppioni, dove il trucco c’è, ma non si vede e buone le musiche-dove però in certe parti sembrava il twist, contaminazioni?-curate da Angelo Francesco Lavagnino. In definitiva un film piacevole, per chi non ha troppe aspettative. Per chi vuole passare solo-di questi tempi si fa per dire- una serata senza pensieri per la testa.

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