I LADRI (1959)


Regia/Director: Lucio Fulci
Soggetto/Subject: Ottavio Jemma, Lucio Fulci, Marcello Coscia, Nanni Loy, Marino Onorati, Vittorio Vighi
Sceneggiatura/Screenplay: Ottavio Jemma, Lucio Fulci, Marcello Coscia, Nanni Loy, Marino Onorati, Vittorio Vighi
Interpreti/Actors: Totò (commissario Di Sapio), Armando Calvo (Joe Castagnato), Giovanna Ralli (Maddalena, moglie di Scognamiglio), Giacomo Furia (Vincenzo Scognamiglio), Enzo Turco (brigadiere Nocella), Fred Buscaglione (se stesso), Renato De Simone (agente americano), Juan José Menendez (zio Alberto), Rafael Calvo (zio di Vincenzo), Maria Luisa Rolando (Concetta Improta), Félix Fernández, Leopoldo Valentini
Fotografia/Photography: Manuel Berenguer
Musica/Music: Carlo Innocenzi
Costumi/Costume Design: Giulietta Deriu
Scene/Scene Design: Ugo Pericoli
Montaggio/Editing: Gino Talamo
Suono/Sound: Bruno Moreal
Produzione/Production: Industria Cinematografica Mondiale I.C.M. - Produzione Film, Coop. Fénix Films, Madrid
Distribuzione/Distribution: Indipendenti Regionali
censura: 29694 del 20-06-1959
Altri titoli: Contrabando en Nápoles

I ladri è un caper movie che segue la lezione del capostipite del sottogenere comico basato sul furto di gruppo, I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli. Lucio Fulci non firma un capolavoro, ma un dignitoso gangster movie, girando quasi due film che si intersecano tra loro: uno con protagonista Totò, l’altro dominato dalla bellezza di Giovanna Ralli. Joe Castagnato (Calvo) è un gangster specializzato in alibi che viene spedito in soggiorno obbligato a Napoli, sorvegliato dall’FBI, ma soprattutto dal furbo Gennaro Di Sapio (Totò), capo di una surreale QdN sezione CNF (Questura di Napoli sezione Ca’ Nisciuno è Fesso). Castagnato collabora con la famiglia Scognamiglio, ladri dilettanti più scalcinati dei soliti ignoti di monicelliana memoria, per recuperare un milione di sterline d’oro nascoste nella marmellata di ananas.  Maddalena (Ralli) è la sola Scognamiglio con un minimo di intelligenza, mentre marito (Furia), cognato parcheggiatore (Menéndez) e zio rincoglionito (De Simone) sono dei completi inetti. Il piano fallisce dopo molte peripezie, Maddalena recupera il denaro ma si accorge che è falso, alla fine il commissario trova il nascondiglio delle vere sterline e incastra il boss americano. Castagnato viene catturato sull’aereo diretto a New York - vestito da agente FBI - da un Totò truccato da prete. La banda degli scalcinati rapinatori decide che è meglio trovare un lavoro onesto.
Lucio Fulci impiega al meglio Totò in una parodia del gangster movie, imbrigliandone le doti istrioniche in una sceneggiatura ben confezionata, ma tirando fuori dal comico napoletano tutte le sue doti di attore. Giovanna Ralli è un’affascinante bellezza anni Cinquanta che conduce molte scene in primo piano con grande autorevolezza. La colonna sonora è ricca di musica partenopea, ma spiccano anche le canzoni di Fred Buscaglione, che a un certo punto entra in scena nella parte di se stesso, in una sequenza ambientata in un night. Sembra quasi una citazione del musicarello. Buscaglione canta Che notte quella notte, interpreta pure la sigla di coda, scritta appositamente per il film e composta da un riassunto ironico delle gesta del commissario impegnato nella cattura del bandito americano. Fulci riprende uno striptease molto sensuale - messo come inserto sexy - che per poco non viene tagliato dalla censura. Ottima l’ambientazione napoletana, tra piazza Plebiscito e via Partenope, mentre gli interni sono girati nei teatri di posa Incir/ De Paolis. A livello di comicità mimica interessante il duetto Totò - Calvo sulla parola americana morr che termina in un abbaiare come fossero due cani. Una battuta resta nell’immaginario: “Tutti i salmi finiscono in gloria, ma la salma no!”. Totò conduce da par suo una comica indagine, mentre la parte più seriosa - ma non troppo - è un gangster movie molto leggero. Rassegna critica. Paolo Mereghetti (due stelle): “Divertente confronto tra la professionalità della malavita americana e la secolare astuzia napoletana, di prevedibile soluzione”. Morando Morandini (due stelle per la critica e per il pubblico): “Farsetta che deve a Totò i suoi momenti migliori”. Pino Farinotti conferma le due stelle, che a nostro avviso possono arrivare fino a tre. Da riscoprire, per cominciare a capire il Fulci pre-horror e per studiare a fondo un grande attore come Totò.

Recensione a cura di:

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Commenti

pino ha detto…
ciao, ho rivisto con piacere il film alla TV, mi sapresti dire il nome della bella spogliarellista...a me sembra somigliare a stefania sandrelli...ciao e grazie.
Pino